Casato dei Monteverdi
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Casato dei Monteverdi

Casato dei Monteverdi, famiglia Borghese di Arezzo, fondata da Luca Davide Monteverdi.
 
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 Ai miei familiari [CHIUSO]

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Maria Grazia

Maria Grazia


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Località : Arezzo

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MessaggioTitolo: Ai miei familiari [CHIUSO]   Ai miei familiari [CHIUSO] Icon_minitimeGio Mar 04, 2010 12:09 pm

Con il cuore gonfio di tristezza, ma decisa, Maria Grazia si accinse a scrivere ai suoi familiari una lettera, che lasciò sopra il tavolo della sala d'ingresso, perchè tutti potessero leggerlo.

Citazione :
Carissimi,
sapete che negli ultimi mesi la mia vita non è stata lieta, ma rattristata da sofferenze di ogni tipo.
Dal mese di luglio in poi le cose hanno iniziato a girare al contrario per me, e sono crollati tutti i miei sogni, tutti i miei progetti di vita, tutto quello che avevo coostruito pazientemente e con amore.

Dopo il mio mandato da sindaco, nonostante non avessi avuto nessuna colpa dell'assalto, e nonostante pochi sindaci abbiano lavorato come me con dedizione e passione per la città; nonostante abbia con esito positivo organizzato il controassalto, Narcisus ha iniziato ad insinuare che non ero degna di fiducia, ha continuato ad attaccarmi e, coadiuvato dai suoi collaboratori, ha seminato odio e diffidenza verso di me come se mi fossi macchiata dei crimini peggiori.
Mi ha allontanata dalle cariche pubbliche gradualmente, a forza di attacchi e insinuazioni. Sono stata allontanata dal consiglio cittadino come persona falsa e malvagia.
I membri del consiglio cittadino, anche se erano in qualche modo stati aiutati da me, non hanno levato la loro voce per dire una parola in mia difesa, o almeno contraria all'arroganza di Narcisus.

A tutto questo si è aggiunto il triste epilogo della mia storia con Shaer, che per me non è finita, dato che io amo ancora Shaer. E' finito un rapporto d'amore che è stato bellissimo e del quale conservo un ricordo dolce, tenero e appassionato, ma il cui ricordo e la sofferenza per quello che ho perso è come una ferita che mi dilania il cuore.

Tutta la sofferenza che ho vissuto mi ha più volte fatto pensare che per me fosse finita, che la mia vita ormai non avesse più senso. Ho desiderato la morte come una liberazione.

Dopo le accuse infamanti di Frediano, che sono rimaste lì anche se lui le ha cancellate perchè quotate da Narcisus, ho cominciato a provare nausea all'idea di vivere ad Arezzo. Lentamente ho capito che, se volevo continuare a vivere una vita accettabile, dovevo voltare pagina. Da parecchio tempo dentro di me è maturato dunque l'idea di lasciare Arezzo, ed ora questa decisione ha preso corpo.

Non posso stare nella città dove c'è l'uomo che io amo e che non mi vuole, dove solo sentire il suo nome mi dà una fitta al cuore, dove ogni muro e ogni albero mi ricorda di lui, e tutto mi porta a mantenere vivissimo il ricordo del mio bellissimo sogno di sposarlo e la nostalgia per l'amore che ho perso.

Non posso stare nella città che che mi ha accolto quando ero nessuno, che mi ha ispirato grandi sentimenti di amore patriottico, che mi ha vista lavorare alacremente perchè fiorisse come una città accogliente e amichevole, ma che ora mi rinnega e mi volta le spalle, coprendomi d'infamia.

Anche se non mi sono mai mancati gli amici che hanno capito e mi hanno sostenuta, è meglio, molto meglio che io vada a vivere in un'altra città, dove posso iniziare una nuova vita, cercando di dimenticare questo assurdo passato, conservando nel mio cuore i ricordi più dolci del mio amore per Shaer.

A Massa ho incontrato il mio fratello di sangue, il barone Jacobus Morosini. Incontrarlo è stata la cosa più bella che mi sia successa da sette mesi a questa parte! Lui si è preoccupato per me, ha ascoltato la mia storia, ha capito quanto ho sofferto e ha voluto fare qualcosa di concreto per aiutarmi a ricominciare una nuova vita. Mi ha proposto un lungo viaggio ristoratore, per mare e per terra, attraverso tutti i Regni italici. Ho accettato e sono felice di fare questo viaggio.
Poi mi ha proposto di trasferirmi in una città con lui e ancora non ho deciso dove andrò, ma ho deciso che lascerò Arezzo.
Per questo ho messo in vendita i miei campi.

Quando verrà il momento degli addii sarà uno strazio, perchè ad Arezzo lascio comunque il mio cuore e quella che se ne va è una persona che ha bisogno di non soffrire più e che vuole ricominciare a vivere.

Sarà una grande pena per me lasciare Matha, la mia adorata sorella che spero mi segua in questo viaggio e in questo trasferimento.
Mi dispiacerà moltissimo lasciare Federicogt, il mio primo sindaco, il sindaco di quando ho aperto gli occhi ad Arezzo, il mio Abate e amico carissimo.
Mi piangerà il cuore salutare Gnf, il mio caro cugino, con il quale ho conservato un rapporto amichevole e affettuoso, nonostante le differenze di idee nella politica.
Mia figlia Minerva se n'è già andata con le sue gambe...

Quanto a Shaer, anche se sarò lontana, lui sarà per sempre nel mio cuore, perchè io quando amo, amo per sempre.

Rimarrò aretina sempre nel mio cuore, ma Arezzo non è più la città dove posso vivere serenamente.
Spero che ognuno di voi capirà perchè lo sapete che vi voglio un bene dell'anima.
Vostra aff. ma
Mg


Finì di scrivere la lettera, prese uno scialle perchè sentiva freddo, ma guardando fuori vide che l'inverno era finito, e la tormenta di neve che l'aveva sorpresa mentre camminava nella foresta si era sedata. La primavera si stava avvicinando.
Andò in camera sua per stare sola e asciugarsi le lacrime.


Dopo quqlche giorno, arrivò la risposta di Shaer.

Citazione :
Carissima Em Gei, questa notizia mi rattrista molto, ma so che un viaggio e un periodo di lontananza da Arezzo non può farti che bene, sempre se di periodo si tratta. Se invece la tua è una scelta definitiva di trasferimento permanente allora non posso che esprimerti il mio rammarico e la mia contrarietà. A mio parere fuggire non serve. Ad ogni modo è una scelta che spetta a te soltanto; qualsiasi sia la tua decisione sarai sempre una Monteverdi.

Con affetto
Luca Davide Monteverdi
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